23 giugno 2014

Architetti africani emergenti: edifici creativi in Africa e non solo

Scuola in Burkina Faso
Una delle scuole ideate da Diebedo Francis Kere in Burkina Faso:
blocchi di terra cruda e tetti in acciaio

L’Africa è una terra in costruzione. Qui, nel 2013, più di 220 miliardi di dollari sono stati spesi per la costruzione di edifici.

Negli anni, molti architetti stranieri sono riusciti a mettere la loro firma nel continente, ma un numero sempre più crescente di talenti locali si sta facendo avanti per modellare i paesaggi, e in alcuni casi anche per esportare il proprio genio all’estero.

“L’Africa guarda sempre verso il nord. Non sempre guarda a casa propria, dove in realtà c’è molta competenza e conoscenza indigena”, dice alla CNN Ian Low, professore di architettura presso la University of Cape Town ed editore della versione sudafricana di Architectural Digest.

La dimostrazione? Diamo un’occhiata ad alcuni architetti contemporanei africani individuati dalla CNN.



David Adjaye
Nato in Tanzania e figlio di un diplomatico ghanese, David Adjaye è un architetto pluripremiato che ha viaggiato per il mondo prima di stabilirsi in Gran Bretagna. Tra i riconoscimenti più illustri ci sono quelli del Royal Institute of British Architects e dell’American Institute of Architects, mentre tra i suoi progetti di alto profilo ci sono lo Smithsonian National Museum of African American History and Culture (Washington DC, USA) e il Mass Extinction Memorial Observatory (Isle of Portland, Inghilterra). Ha anche vari progetti in Africa, tra i quali la progettazione del Princes Town Resort in Ghana, resort di lusso al mare costruito all’insegna dell’eco-sostenibilità (raccolta intelligente di acqua piovana, biogas, energia solare…)

Scuola galleggiante a Makoko (Lagos), Nigeria
La scuola galleggiante di Makoko, Nigeria
Kunle Adeyemi
Il nigeriano Kunle Adeyemi ha fatto molto parlar di sé grazie al progetto completato nel 2013: una scuola galleggiante di ben 3 piani costruita a Makoko, baraccopoli situata sulla laguna di Lagos in Nigeria. La scuola galleggia su 250 barili vuoti, permettendo di evitare i tanti problemi legati all’alta marea. Inoltre è eco-friendly: raccoglie e riutilizza acqua piovana, mentre i pannelli solari forniscono l’elettricità.

Diebedo Francis Kere
Nato in una famiglia molto povera in Burkina Faso, Diebedo è riuscito ad aprire la sua compagnia (Kere Architecture) con sede a Berlino. Ciò nonostante, reinveste le sue conoscenze in Burkina Faso, costellato da scuole disegnate da lui in modo innovativo: ha sostituito il calcestruzzo con blocchi di terra cruda e progettato dei tetti ondulati d’acciaio che permettono una migliore circolazione d’aria. Usando manodopera e materiali locali, Kere aiuta le comunità africane. Ha vinto il prestigioso Aga Khan Award for Architecture.

Mokena Makeka
Per l’architetto di Città del Capo, il design non si basa solo sull’estetica, ma anche sulla democratizzazione. Nelle sue rivisitazioni delle stazioni ferroviarie e della polizia (Railway Police Station e Cape Town Railway Station), Makeka ha rimosso le doppie entrate che, durante l’Apartheid, si usavano per segregare i cittadini di colore diverso. Nel 2008, ha fatto parte dei prestigiosi Ordos 100 – ovvero i 100 architetti scelti scrupolosamente dallo studio Herzog & de Meuron per lo sviluppo della città industriale cinese.

Y Tsai
Nel 2012, questo architetto di Città del Capo ha vinto un Leorie Award per aver convertito un vecchio container da trasporto marittimo in un’aula scolastica nel Sud Africa rurale. La struttura include finestre che permettono l’aerazione trasversale, un tetto che raccoglie l’acqua piovana e un anfiteatro esterno per gli eventi dei bambini.

Un dettaglio della facciata dell'Eastgate Shopping Center,
ispirato al sistema di ventilazione delle termiti
Mick Pearce
Mick, dallo Zimbabwe, è un esperto di design ambientale e della costruzione di edifici sostenibili, low cost, a bassa manutenzione e ben armonizzati con l’ambiente circostante. Uno dei suoi progetti più famosi è l’Eastgate Shopping Center di Harare, dove ha creato un sistema sostenibile di aerazione e di controllo della temperatura usando tubi che muovono l’aria nelle pareti – basandosi sul sistema usato dalle termini in natura.

Fonte: CNN

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