26 gennaio 2011

La musica che unisce il Sudan, nonostante la guerra e il referendum

Il ritmo contagioso delle percussioni africane applicate al hip-hop contemporaneo incontra la melodia armoniosa di un classico oud mediorientale. Il linguaggio giovanile e un po' brusco di un rapper che si esprime in inglese, dinka e nuer, si unisce a un testo poetico cantato in arabo.

È la musica di 'Ceasefire' (tregua), una collaborazione musicale del 2005 tra Emmanuel Jal, giovane rapper dal Sudan meridionale, e Abdel-Gadir Salim, affermato cantante dal Sudan settentrionale. Tramite la musica, i due artisti cercarono di fare qualcosa per colmare il vuoto lasciato dagli insuccessi della politica.

Jal è nato all'inizio degli anni Ottanta nel sud del Paese. Pochi anni dopo viene reclutato dalla Sudanese People's Liberation Army (SPLA) e diventa un bambino soldato durante la seconda guerra civile del Sudan. Stanco degli orrori del conflitto, riesce a scappare con dei bambini-soldato in un altro campo  di ribelli, dove incontra una volontaria inglese che riesce a portarlo – clandestinamente – in Kenya.

Il ragazzo inizia a frequentare la scuola a 11 anni, diventa un membro attivo della comunità locale e s'innamora del hip-hop. Con il suo primo album 'Gua' ottiene riconoscimenti in Kenya e nel Regno Unito. Jal racconta la sua storia e condivide le sue idee miscelando ritmi africani e rap.

Abdel-Gadir Salim è un cantante sessantenne abbastanza noto a livello internazionale. Si ispira alla musica popolare della sua terra natale (Kordofan, Sudan settentrionale), caratterizzata dal ritmo dell'oud (liuto mediorientale) e da una piccola orchestra. I suoi brani affrontano vari temi, dalle canzoni d'amore a quelle che richiamano l'unità e l'armonia sociale.

Nel gennaio del 2005, il governo del Sudan e i ribelli firmarono un trattato di pace nella città di Naivasha (Kenya) per provare a mettere un punto finale a decenni di guerra tra il nord e il sud. Jal e Salim pensarono a un modo per rendere l'idea dell'unità attraente a tutti i cittadini sudanesi. Pensarono al linguaggio universale della musica e si incontrarono. Così nacque il CD Ceasfire.

Sei anni più tardi, i due artisti sono tornati a parlare – o meglio, cantare – a favore dell'unità e della pace. L'obiettivo principale era invitare i cittadini a riflettere sul referendum relativo all'indipendenza del Sudan meridionale, tenuto il 9 gennaio 2011.

Jal ha lanciato una campagna globale con il rilascio del suo ultimo single 'We want peace'. Il video musicale ha riscosso un certo successo su Youtube, grazie anche alla partecipazione dell'ex segretario generale ONU Kofi Annan, dell'ex presidente americano Jimmy Carter, e delle celebrità George Clooney, Alicia Keys e Peter Gabriel.

Salim ha organizzato una serie di concerti in Sudan, principalmente nelle città più importanti del sud come Juba, Kuajok e Aweil. La sua nuova canzone, chiamata 'Let us not divide the nation', invita gli ascoltatori a votare per un unico Sudan.

I risultati preliminari del referendum indicano che più del 95% dei voti sono a favore dell'indipendenza del Sudan del sud. Cosa ne pensano i due artisti? Intervistati dalla CNN, hanno rilasciato i seguenti commenti:

Jal: “Per molti anni ho fatto del mio meglio per divulgare un messaggio a favore dell'unione tra nord e sud. Ma dopo la tregua firmata nel 2005, il governo ha fatto poco o niente per migliorare le condizioni del popolo meridionale o per soddisfare le nostre aspirazioni. Io ho votato per la separazione, ma sono convinto del fatto che siamo un unico popolo, che il DNA delle persone del nord è lo stesso di quelle del sud. Spero che più persone se ne rendano conto”.

Salim: “La separazione del nostro Paese è dolorosa e difficile, sono sempre stato a favore dell'unità del popolo sudanese. Ma il Sudan meridionale ha il diritto di poter scegliere il suo cammino. Quello che importa è mantenere la pace e buone relazioni.”


Scheda: la guerra sudanese

Il conflitto tra nord e sud (da non confondersi con quello del Darfur, che è una regione a ovest del Sudan) ha causato la morte di oltre 2 milioni di persone tra il 1983 e il 2010. Nel 2005, un accordo di pace concede l'autonomia alla regione meridionale e prevede un referendum per stabilire la secessione o meno della stessa (9 gennaio 2011).

Cultura
Il nord è prevalentemente arabo e musulmano, mentre a sud c'è una minoranza nera che pratica l'animismo e il cristianesimo.

Petrolio
Il Sudan è il 31mo più grande produttore di petrolio al mondo. Gran parte dell'oro nero è prodotto nel sud, ma le attività di raffinazione e le esportazioni sono gestite nel nord. Ad oggi, i ricavi petroliferi sono divisi tra nord e sud, un accordo che dovrebbe continuare anche dopo l'indipendenza.

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